Pubblicato in: Itinerari

Internauta a vela

di occasionivacanze 17 ottobre 2007

 Internauta a vela: diario dibordo

 

Una settimana di mare con partenza da Cannigione

attraverso la Corsica e l’Arcipelago Toscano alla volta di La Spezia.

Per quest’anno non avevo alcun progetto in cantiere per le ferie: il limite del mio orizzonte vacanziero era costituito dal monitor del mio ufficio. Comunque, nei momenti liberi, mi tenevo informato sui lastminute e sulle occasioni da prendere al volo. Visitavo i siti dedicati ai viaggi, (www.lastminute.com, www.opodo.it), mi iscrivevo alle mailing list e ricevevo gli SMS con le migliori offerte per abbandonare la città (www.itravel.com), pronto a cogliere la prima occasione allettante.

 

Navigando quasi alla deriva, approdo a un vero e proprio portale della vela: www.velanet.it.

 

Folgorato sulla via di Damasco, m’immagino già capitano di vascello e mi metto alla ricerca di una scuola in grado di offrire un corso di navigazione per la prima settimana di settembre. Non è facile orientarsi tra le proposte presenti in rete: si possono trovare imbarchi individuali per una crociera, corsi per ogni livello di preparazione, noleggi per i week-end al mare o al lago.

 

La migliore tariffa che riesco a trovare è il corso di navigazione costiera proposta da Orzaminore (www.orzaminore.it): per settecentomila lire viene promessa una settimana di mare con partenza da Cannigione, nel golfo di Arzachena, attraverso la Corsica e l’arcipelago Toscano alla volta di La Spezia. La didattica è corposa: vengono insegnati carteggio, navigazione notturna, meteo, ancoraggi, ormeggi, uso del motore e della strumentazione. D’istinto agguanto l’offerta, pago la quota e cerco un volo per Olbia, l’aereoporto più vicino al luogo d’imbarco. Da Milano volano Meridiana (www.meridiana.it), Volare (www.volare-airlines.com.) e Airone.

 

Tra le tariffe più convenienti per il giorno della mia partenza, trovo sul sito di Meridiana un biglietto a centoventimila lire: non esito ad acquistarlo. Qualche giorno prima dell’imbarco, telefono alla scuola di vela Orzaminore per avere i riferimenti degli altri quattro membri dell’equipaggio e dello skipper incaricato di guidarci. Scopro che la nostra barca, un Gib Sea 304, conosciuto anche come ‘Gibbone’, si chiama Capricciosa. Il primo di settembre, preparo un bagaglio essenziale e volo da Malpensa a Olbia, per arrivare in nottata a Cannigione, dove ho prenotato un piccolo albergo (www.wel.it/Welcome/Sardegna/Arzachena/Alberghi/Porto/index.it.html). _Il mattino seguente trovo Capricciosa al pontile e incontro gli altri membri dell’equipaggio. Da ultimo ci raggiunge lo skipper, Paolino: ha i capelli arruffati da un’antica salsedine, lo sguardo del lupo di mare e una generale trasandatezza che rivela l’abitudine alla vita di mare e la desuetudine alla civiltà di terra. A bordo, mentre ascoltiamo dalla radio le previsioni meteo, dobbiamo smorzare gli entusiasmi: un maestrale a otto nodi agita il Canale di Sardegna al punto da costringerci in porto anche per il giorno successivo, che trascorriamo scoprendo i segreti del motore di Capricciosa e ascoltando la lezione di Paolino sui pericoli della navigazione. Decidiamo in serata di prendere più informazioni possibili sul meteo: oltre al consueto bollettino consultiamo le immagini dal satellite in un internet café del luogo. Il responso del web ci rivela una situazione del mare difficile ma non proibitiva.

 

Decidiamo di salpare la mattina seguente: superato il golfo di Arzachena, il vento da Ovest rivela tutta la violenza promessa e Capricciosa combatte le bordate del mare forza sei danzando su onde capaci di sollevare lo scafo e di infrangerlo subito dopo sull’acqua. Ci dirigiamo in Corsica, per proseguire la navigazione al riparo dal maestrale, lasciando alla nostra sinistra Caprera e l’arcipelago della Maddalena (www.wel.it/Welcome/Sardegna/Maddalena/index.it.html). Due membri dell’equipaggio abbandonano la conversazione e assumono un colorito verdastro: saremmo più preoccupati se il nostro skipper non manifestasse una calma olimpica con la testa fuori dal tambugio, tra una pennichella e una bottiglia di birra. Il timoniere asseconda il vento e le onde, ma la sua sapiente opera non riesce a proteggerci: le nostre cerate sono ormai zuppe. Dopo quaranta miglia di bolina a otto nodi, la costa sud est della Corsica ci ripara dalla corrente. Troviamo rifugio in rada a Baia di Rondinara (www.allerencorse.com/rondinara-it.htm), nelle immediate vicinanze di Porto Vecchio, un piccolo golfo di acque limpidissime incorniciata da una spiaggia bianca dove passeggiano insolitamente delle mucche. Passiamo la notte inebriati dall’odore di mirto, trasportato dal vento che accarezza la terra corsa. L’indomani una relativa calma ci consente di esercitarci nelle manovre al largo, e Paolino ne approfitta per insegnarci quanto possibile su carteggio, strumentazione, punti nave e rotte.

Trascorsa la notte a Porto Vecchio, ripartiamo alla volta di Bastia, al Nord della Corsica. La traversata ci impegna per tutto il giorno e giungiamo a destinazione dopo mezzanotte. L’entrata in porto è spettacolare: le case bianche illuminate rompono la monotonia delle tenebre rischiarando gli alberi delle altre barche ormeggiate. A Bastia incontriamo un’altra barca di Orzaminore, impegnata nel corso Capo Barca e scambiamo le nostre impressioni con l’equipaggio. Il giorno seguente, dopo un’improbabile colazione con simmenthal e birra, Paolino ci fa dirigere la prua a Livorno. Durante la navigazione, lambiamo le coste di Capraia e ci lasciamo alle spalle la Gorgona, proibita alla navigazione. L’accesso al porto mediceo pare più impegnativo: è ormai tarda notte e le luci del porto sembrano le confuse luminarie di un paese a festa, ma superiamo le difficoltà di orientamento senza danni. Nell’ultimo tratto, fino a La Spezia, il vento ci tradisce e siamo costretti a turbare la serenità dell’arrivo con gli sbotti del motore. Sbarco incerto sulle gambe, in preda al mal di terra, ma con il fermo proposito di continuare la navigazione.

Vela e rete

Il simulmondo offre davvero molti spunti agli emuli di Luna Rossa (www.lunarossa.it). Uno dei pionieri del webvela è stato sicuramente il campione del mondo in solitaria Giovanni Soldini ( www.soldini.it): sul suo sito si trova un archivio delle sue imprese, gli appuntamenti per i velisti e una ricca sezione di bookmark. Anche le scuole di vela hanno costruito molte vetrine virtuali: da quella più blasonata di Caprera alle meno impegnative Utopia e Velamare. Potete preparare gli esami per la patente nautica con un corso online. Molto complete, ma in inglese, sono le informazioni sui www.boatyellowpages.com e www.marineweb.com.

Velanet

www.velanet.it è un indirizzo di riferimento per i velisti italiani: ospita i siti delle maggiori scuole italiane, delle società di charter, offre la possibilità di costruire una pagina personale dedicata alla vela, dispone di una sezione libri e accessori per la barca.

 

Meteo per la nautica

Sono moltissimi gli indirizzi per le previsioni del tempo: tutti i portali hanno un canale dedicato alle previsioni, ma per cercare qualcosa di specifico per la navigazione e per l’evoluzione del tempo conviene rivolgersi a siti specifici. Tra questi segnaliamo:www.meteoitalia.it, www.meteo.it per l’Italia; all’estero www.wmo.ch, www.ecmwf.int, www.meteo.fr.

 

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