Pubblicato in: Oceania

Polinesia. Da scoprire

L'altra Polinesia Da Samoa all' Isola di Pasqua
di occasionivacanze 17 ottobre 2007

 

L’altra Polinesia Da Samoa all’ Isola di Pasqua

 

Quando si parla di Polinesia, subito viene in mente Tahiti. Ma a ovest di Tahiti “galleggiano” sul Pacifico altri arcipelaghi: le Cook, le Samoa e le Tonga, ed altre piccolissime isole, quasi sconosciute, come le francesi Wallis e Futuna, la minuscola Niue, colonizzata nel secolo scorso dai missionari inglesi e la misteriosissima Isola di Pasqua.

Queste isole, quasi tutte di lingua inglese, si potrebbero definire “l’Altra Polinesia”. A differenza di Tahiti, dove i turisti vengono da oltre trent’anni, il turismo qui è storia recente.

Eppure c’è tanto da scoprire: da Tonga, dove regna l’ultimo re del Pacifico, a Samoa, culla del popolo polinesiano, da Wallis e Futuna, dimenticate nella vastità del Pacifico, alle Cook, dolci ed ospitali, fino all’isolato e splendido scoglio di Niue.

 

Isola di Pasqua

Isola di Pasqua - MoaiMaestosi, inquietanti, l’espressione corrucciata, i “moai” punteggiano come sentinelle le coste dell’isola di Pasqua. Sono oltre cinquecento questi giganti di pietra, alti anche nove metri, simili ai “tiki” polinesiani, ma a mezzo busto, e come calamite hanno attirato in questa briciola di terra sperduta nel pacifico studiosi e viaggiatori di tutto il mondo. Pasqua è un puzzle di misteri. Gli idoli misteriosi, il cratere coperto di canne di Totora del vulcano Rano-Raroku, il cielo immensamente stellato giustificano pienamente la visita dell’isola Fra i suoi crateri vulcanici, nelle sue praterie spazzate dal vento, nelle sue profonde grotte è racchiuso il segreto del Pacifico. Il mistero sulla provenienza del popolo isolano ha affascinato per anni gli scienziati. Le teorie si sono moltiplicate, da quelle che parlano dello scomparso continente Mu ai soliti extra-terrestri. Il tentativo più spettacolare però è stato quello dell’archeologo norvegese Hor Heyerdahl che per dimostrare la sua teoria di una grande migrazione dal Sudamerica alla Polinesia, si gettò nell’epica avventura del Kon Tiki una imbarcazione costruita con canne di totorà, come quelle dell’antica civiltà peruviana. Nel 1947 sfidò il Pacifico e, spinto dagli alisei, arrivò in Polinesia. Rimaneva da risolvere un’altro mistero. Come era stato possibile trasportare i pesantissimi “moai” dalle cave dove venivano scolpiti al mare, se sull’isola mancavano gli alberi? La mitologia racconta che sia stata il “mana”, la forza magica dei re. La soluzione è stata trovata un paio di anni fa da una coppia di studiosi inglesi, J.R. Finley e Sarah M. King che, analizzando il polline presente negli strati più profondi dei crateri, hanno scoperto che un tempo l’isola era ricoperta di foreste. Il disboscamento indiscriminato provocò la catastrofe ecologica. Pasqua è di forma triangolare (il lato più lungo misura 24 chilometri), con una superficie di 162,5 chilometri quadrati. Il monte più alto è il Maunga Tere Vaka, 536 metri e il capoluogo è Hanga-Roa. Gli abitanti sono 1400. Pasqua è territorio cileno. Rapa Nui, l’isola del mistero, è facilmente raggiungibile da Papeete con voli diretti.

Samoa

In questo Eden tropicale vivono 175.000 anime, il più intatto nucleo di puro sangue polinesiano, l’aristocrazia di una razza; belli fieri, ospitali, cordialissimi, intelligentissimi e anche religiosissimi. Quando John Williams arrivò qui, convertì facilmente migliaia di fedeli, grazie anche alla naturale predisposizione degli indigeni verso la religione cristiana. John Williams lasciò all’isola centinaia di chiese bianche e bellissime. A tremila chilometri dalla Nuova Zelanda, 1.200 dalla Polinesia, le Samoa sono divise in due parti: le Samoa Occidentali e le Samoa Americane. Malgrado la divisione politica, i Samoani Isole Samoasi sentono un solo popolo, il grande popolo di Hawaiki.La storia delle Samoa è stata unica fin verso la metà del secolo scorso. Si sa di certo che le isole erano abitate già mille anni prima di Cristo.I primi Europei a metterci piede furono l’olandese Roggeveen nel 1722 e il francese De Bougainville nel 1769. Dopo di loro nel 1830 arrivarono i missionari della London Missionary Society, il Reverendo John Williams in testa. Nel 1872 il porto di Pago Pago (Tutuila) divenne uno scalo delle navi americane nel Pacifico, mentre ad Apia, nell’isola di Upolu, cominciò a calare una fiumana di coloni tedeschi in cerca di terre. La tensione divenne fortissima. Nel 1889 tre navi tedesche e tre navi americane, arbitro una nave inglese erano schierate pronte a darsi battaglia per la supremazia delle isole, ma sul porto invece delle cannonate si abbatterono marosi onde spaventose e trombe d’aria. L’uragano colpì l’isola di Upolu quasi all’improvviso, fece più di 200 morti e affondò la nave tedesca “Adler”. Nel 1990 Stati Uniti e Germania si divisero le isole. Tutuila e l’arcipelago di Manua furono annesse agli States, le Western Samoa con le isole Upolu e Savaii, alla Germania. Nel 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, le Western Samoa furono occupate da truppe Neozelandesi e sono rimaste un territorio amministrato dalla Nuova Zelanda fino al 1962, anno in cui hanno ottenuto l’indipendenza.

 

Samoa Occidentali

Le Samoa custodiscono il centro spirituale della cultura polinesiana: il loro stesso nome nella lingua degli indigeni significa “centro sacro”. Chi le visita si aspetti dunque un coinvolgimento particolare, quasi religioso nel rispetto che la gente che vive in questo arcipelago ricco di vegetazione tropicale e spiagge incontaminate, dedica alla natura e alla loro terra.

 

Tonga

Isole TongaTonga è il solo Paese del Pacifico a non essere mai stato dominato da un Paese straniero; vanta due particolarità alle quali gli abitanti dell’arcipelago sono notevolmente affezionati: è l’unica monarchia del Pacifico e la dinastia dei re di queste isole è una delle più antiche e tradizionali, inoltre non è mai stata colonizzata, indipendente da sempre ha offerto ospitalità e asilo ai tanti navigatori che sono approdati tra queste isole E’ un regno indipendente, e si trova nell’ambito del Commonwealth, solo perché un secolo fa il re George II chiese la protezione britannica contro la Germania che stava avanzando pericolosamente alle Samoa. Situato dopo l’International Date Line, il regno di Tonga è composto di 169 isole, di cui 45 abitate, sparse su 425 chilometri di lunghezza e divise in tre gruppi: Tongatapu l’isola principale con la vicina isola di “Eua“; Hàapai un centinaio di chilometri più a Nord; le bellissime isole di Vavàu, 272 chilometri a Nord di Tongatapu. Fanno parte dell’arcipelago anche le isolatissime Naiafu e Niuatoputapu, seicento chilometri da Tongatapu. La superficie totale è di 699 chilometri quadrati, spezzettati fra isole vulcaniche, atolli e isolotti corallini. Ovunque vegetazione rigogliosa e verde, spiaggie bianche, rocce nere… e isole viventi, come la singolare Falcon, un vulcano che, secondo gli umori, ogni tanto esce dal mare e ogni tanto ci si rituffa. La popolazione, 100.200 abitanti, è concentrata per il 60 percento nell’isola principale. La capitale è Nukùalofa, sull’isola di Tongatapu. Una curiosità: per scoraggiare l’emigrazione , il governo di Tonga promette ad ogni uomo adulto un’area da coltivare, ma poiché le terre disponibili sono oramai esaurite, migliaia di anziani sono ancora in attesa di divenire proprietari terrieri.

 

 

Sullo stesso argomento potresti leggere:

I commenti sono chiusi.